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DVB-T2 – Il tuo televisore è da cambiare? Scopriamolo insieme!

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La confusione su questo argomento è alle stelle. Vedo giorno dopo giorno persone sostituire il proprio televisore o acquistare i decoder senza nemmeno sapere la motivazione oppure senza valutare il loro acquisto. Tutti, in pratica, con la paura di non riuscire più a vedere i propri programmi preferiti da un giorno ad un altro. Oggi sono qui a rispondere ad una sola domanda: Il tuo televisore, con l’avvento delle nuova tecnologia DVB-T2 è da cambiare? Scopriamolo insieme!

Mi chiamo Michele, sono un tecnico informatico specializzato in sistemistica di reti. Ogni giorno aiuto il prossimo nella risoluzione delle problematiche informatiche. MeleTech è il mio tutto, la mia passione, il mio piccolo blog, la mia professionalità dimostrata giorno dopo giorno a tutti i visitatori.

Cominciamo dalle basi, dunque dalla tanto chiacchierata sigla DVB-T2.

Questo formato di trasmissione va a sostituire il vecchio standard DVB-T che è in vigore in Italia dal 2008. Con questo acronimo stabilito dal consorzio europeo DVB viene indicato il segnale audio e video compresso e veicolato da onde con una determinata banda di frequenza che rende possibile la trasmissione dei canali televisivi delle varie emittenti.

Oltre che con lo standard DVB-T2, le TV e i decoder, per poter ricevere e visualizzare il segnale emesso dalle antenne e i ripetitori in una determinata area, a partire dalle date in cui ti parlerò più avanti, dovranno anche essere compatibili con il formato di compressione video HEVC (H.265) Main10 (ossia a 10 bit, lo standard di codifica massimo di qualità trasmissiva). Quest’ultimo rende possibile la ricezione di segnale video con risoluzione massima di 8192×4320 pixel (8K).

Ricordo come se fosse ieri questo passaggio alla nuova tecnologia. In realtà in casa avevamo già da tanto un decoder, il vecchissimo Nokia 310T, uno dei primi decoder DVB-T in grado di avere accesso ai primi canali in digitale come Boing!

Il decoder era quindi un accessorio facoltativo, da noi utilizzato solo nelle sue funzioni secondarie come giochini vari oppure con i contenuti multimediali.

Ora però la faccenda è diversa:

Perché si è reso necessario, dunque, il passaggio al DVB-T2 HEVC Main10? In primis per il miglioramento della qualità della trasmissione audio e video implicata dallo stesso. Il nuovo standard di trasmissione digitale terrestre, infatti, garantisce un considerevole aumento della capacità trasmissiva (fino al 50% in più rispetto al DVB-T a parità di banda). In questo modo, sarà possibile vedere canali trasmessi con la risoluzione massima 3840×2160 (Ultra HD 4K).

Il secondo motivo per il quale si è scelto di optare per il passaggio al nuovo standard è inerente alla frequenza di trasmissione del DVB-T. Quest’ultimo, infatti, sfrutta le bande di frequenza comprese tra i 694 e i 790 MHz, lo stesso intervallo impiegato dalla rete dati telefonica 5G, ossia la nuova tipologia di connettività che si trova prendendo il posto della connessione 4G. Per evitare interferenze, dunque, queste bande di frequenza saranno destinate, in futuro, interamente al 5G.

Non devi far altro che digitare il tasto 507 sul tuo telecomando (relativo a LA7 HD) e verificare se il tuo televisore ti mostra o meno il canale. La visione deve essere limpida e completa (non solo video o solo audio).

Pertanto, se a partire dal 20 ottobre 2021 la tua TV, o il decoder che hai abbinato a quest’ultima, non dovessero essere in grado di decodificare tali canali (anche dopo aver effettuato la sintonizzazione automatica e manuale), sarai necessariamente costretto alla sostituzione di almeno uno di essi (nel caso tu abbia una TV sprovvista di decoder, piuttosto che “rimpiazzarla” con una nuova, puoi optare per abbinare ad essa un decoder compatibile con lo standard DVB-T2 HEVC Main10; ti fornirò informazioni più specifiche al riguardo all’ultimo capitolo della guida).

Per quanto riguarda le emittenti locali, potranno passare allo standard di codifica MPEG-4 dopo il 20 ottobre. Successivamente alla data suddetta avverrà il passaggio della trasmissione del digitale terrestre al nuovo standard DVB-T2 HEVC Main10 (switch off). Il Governo ha deciso di organizzare questa fase scaglionandola, ovvero suddividendo le regioni italiane in cinque Aree, per ognuna delle quali il passaggio avverrà a partire da una specifica data. Qui di seguito trovi il “calendario” dello switch off previsto dal MiSE (Ministero dello Sviluppo Economico).

  • Area 1A (Sardegna) – lo switch off avverrà tra il 15 novembre 2021 e il 18 dicembre 2021;
  • Area 2 (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia tranne le province di Mantova, Piacenza, Trento e Bolzano) – lo switch off avverrà tra il 3 gennaio 2022 e il 15 marzo 2022;
  • Area 3 (Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna tranne la provincia di Piacenza) – lo switch off avverrà tra il 3 gennaio 2022 e il 15 marzo 2022;
  • Area 4 (Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abbruzzo, Molise, Marche) – lo switch off avverrà tra il 1° marzo 2022 e il 15 maggio 2022;
  • Area 1B (Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania) – lo switch off avverrà tra il 1° maggio 2022 e il 30 giugno 2022.

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