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SSD vs HDD. Qual’è la reale differenza?

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Computer lento? Si avvia in circa 10 minuti? Il passaparola nei giorni d’oggi porta davvero a conoscenze in ambito informatico veramente precarie. Capita a tutti di confidarsi con il collega o con l’amico delle problematiche evidenziate giorno dopo giorno nelle nostre giornate. A chi non è capitato di raccontare di avere un dispositivo lento e di volerlo cambiare? In molti infatti consigliano l’SSD che “resuscita il dispositivo”. Ma qual’è la reale differenza tra avere un hardisk o un SSD?
Ecco qui la spiegazione.

Cos’è un SSD?
Gli SSD hanno preso il loro nome (unità a stato solido) perché non hanno parti mobili. In un SSD, tutti i dati sono archiviati in circuiti integrati.

Mi chiamo Michele, sono un tecnico informatico specializzato in sistemistica di reti. Ogni giorno aiuto il prossimo nella risoluzione delle problematiche informatiche. MeleTech è il mio tutto, la mia passione, il mio piccolo blog, la mia professionalità dimostrata giorno dopo giorno a tutti i visitatori.

Questa differenza rispetto agli HDD ha molte implicazioni, soprattutto in termini di dimensioni e prestazioni. Infatti se il tuo dispositivo non possiede un disco rigido tradizionale e non è predisposto per l’installazione di un disco SATA, sarà equipaggiato da un disco SSD di piccolissime dimensioni inseriti in supporti di una dimensione simile ad una gomma da masticare della Brooklin o persino piccolo come un francobollo. La loro capacità, o la quantità di dati che possono contenere, varia, rendendoli flessibili per dispositivi più piccoli, come laptop sottili, convertibili o 2 in 1.

Qual’è quindi la reale differenza da un SSD e un HDD?

L’SSD è un disco in primis silenzioso e molto prestante. Non avendo alcuna componentistica mobile, non richiede tempi lunghi per l’accesso alle memorie. L’HDD (denominato hardisk) è simile ad un vecchio giradischi: il giradischi per leggere le memorie (il disco in vinile) doveva eseguire la rotazione del disco e successivamente, mediante la testina, riprodurre la musica registrata sul disco. L’hardisk funziona nello stesso ed identico modo con la sola differenza che i dischi non hanno contenuti analogici ma digitali quindi sono suddivisi in settori dove il primo di essi contiene la locazione di ogni singolo file contenuto nel vostro computer.
Quindi ad esempio:

Se vogliamo aprire una nostra foto ubicata in una determinata cartella nel nostro pc, noi utenti non facciamo altro che fare doppio click sull’icona. La testina del nostro disco rigido va a leggere quindi il primo settore del disco per capire in quale settore ricercare la nostra immagine. Successivamente si muove ripetutamente sul disco circolare per leggere i vari bit per poi mostrare a video il nostro contenuto. A parole sembra semplice e soprattutto veloce ma pensare ad esempio alla mole di dati che si debba leggere all’avvio del computer o ad esempio all’apertura di un programma, non parliamo più di pochi megabyte di una singola fotografia ma di giga e gigabyte di elementi. 

Questo quindi comporta dei rallentamenti fondamentali nell’uso quotidiano del computer, senza pensare che con il tempo (sicuramente non di mesi ma di lunghi anni) il disco subisce ancora dei seri rallentamenti dovuti all’usura.

L’SSD invece opera nello stesso modo (in merito ai settori e alla locazione) con l’aggiunta che il primo settore è gestito da un controller (ovvero un piccolo microprocessore) ma con la differenza di non avere dischi fisici che sono letti da una testina in rotazione ma i dati sono contenuti in veri e propri chip saldati su di una scheda logica. Questo significa che utilizzando un SSD si ha una notevole riduzione dei i tempi di accesso alle memorie poiché gli utenti non devono attendere l’avvio della rotazione dei dischi e delle testine.

Come un disco rigido, un SSD viene utilizzato per archiviare grandi volumi di dati sia che il sistema sia acceso o spento, per lunghi periodi di tempo. Ma a differenza dei dischi rigidi, un SSD non ha parti mobili ed è più simile a un’unità flash.

Invece di leggere e scrivere dati su un piatto rotante, un SSD archivia i dati su chip di memoria flash (a volte indicati come memoria flash NAND). In questo modo, un SSD non è sostanzialmente diverso da un’unità flash USB o dalla memoria che troveresti in uno smartphone o un tablet.

Oltre ai chip di memoria, un SSD ha anche un chip controller. Il controller è responsabile di sapere dove sono archiviati i dati sul dispositivo e può trovare i dati richiesti in nanosecondi, quasi istantaneamente, il che rende gli SSD dispositivi di archiviazione molto veloci.

Quindi conviene installare un SSD nel mio dispositivo?

La risposta è SI. A patto che non serva solo per l’archivio di dati. L’SSD infatti è una memoria veloce ma ha anche i suoi difetti. Come per una pendrive, le memorie NAND se sottoposte a continue operazioni di lettura scrittura tendono a perdere prestazioni. Pertanto il team della MeleTechLAB consiglia di utilizzare l’SSD come disco primario con la sola archiviazione di sistema operativo e programmi. In caso quindi di computer fissi, l’SSD mediante lo spostamento dei percorsi, può essere utilizzato insieme ad un disco rigido tradizionale generando vantaggi in caso di formattazione (proprio come se fosse il vecchio sistema di partizionamento dei dischi utilizzato dai vecchi tecnici) e vantaggi in ambito di durata del disco.

Sei interessato all’acquisto e all’installazione di un nostro dispositivo?

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